Fra le sfide attuali e future dell’agricoltura,la più complessa è forse quella prevede la diminuzione di mezzi tecnici come agrofarmaci e fertilizzanti di sintesi. Inoltre, il tema della biodiversità è da tempo posto al centro degli obiettivi della Comunità europea, inclusa quella dei terreni coltivati. E sempre più lo sarà.
Spesso le pratiche agronomiche hanno infatti semplificato eccessivamente l’approccio produttivo, legandolo soprattutto alla somministrazione di input esterni di sintesi chimica. Ciò ha indotto talvolta a trascurare i benefici derivanti da una visione più allargata dello stato di salute dei terreni, impendendo di cogliere i vantaggi di pratiche agronomiche di ampio respiro.
La diminuzione della sostanza organica e della biodiversità della rizosfera è anche conseguenza di tali approcci convenzionali, richiedendo quindi un cambio di mentalità tale da valutare con maggiore attenzione e interesse le nuove soluzioni che la ricerca sta ponendo oggi al servizio degli agricoltori.
Una soluzione che si presta ottimamente in tal senso è Nutex Beta , giunto ad arricchire un portfolio prodotti di Sipcam Italia già oggi ampio e diversificato.
Cosa è Nutex Beta
Nutex Beta è una soluzione di origine naturale a base organica e microbiologica sottoforma di minipellett. Contiene infatti un consorzio di microrganismi utili inoculato su un ammendante organico, compostato e pellettato, derivante esclusivamente da matrici vegetali certificate e arricchite di sostanze umiche pregiate.
Sul supporto organico sono presenti infatti micorrize, Trichoderma spp. ma soprattutto batteri promotori della crescita, come pure sostanze bio–attivatrici capaci di favorire lo sviluppo della microflora dei terreni e di creare le condizioni ideali per la proficua interazione tra l’apparato radicale, il suolo e i microrganismi stessi.
Come funziona Nutex Beta
Il mix bilanciato dei microrganismi di Nutex Beta aumenta la disponibilità degli elementi nutritivi presenti nel terreno, soprattutto mobilizzando il fosforo presente nel suolo in forma non disponibile per le piante, proseguendo poi con il potassio e terminando con l’azoto, elemento che alcuni microrganismi presenti in Nutex Beta sono in grado di rendere disponibile più velocemente dalla mineralizzazione della sostanza organica.
Oltre ai tre macroelementi, la componente micorrizica di Nutex Beta aumenta anche l’assorbimento di meso e microelementi, ferro in particolare, il cui trasferimento nel capillizio radicale viene esaltato dalla presenza di fitosiderofori.
La presenza di Trichoderma spp permette inoltre di occupare nella rizosfera alcuni spazi comuni aggredibili da patogeni tellurici quali Phitium, Alternaria, Fusarium e altri, esplicando rispetto ad essi un’azione competitiva per i nutrienti. A completare le azioni sfavorevoli alla proliferazione dei microrganismi nocivi concorrono anche le micorrize, poiché producono elicitori che stimolano le difese delle piante contro la penetrazione dei funghi patogeni.
Infine, l’apporto di sostanza organica ad alto tasso di acidi umici e fulvici migliora gli equilibri strutturali e microbiologici della rizosfera, creando le migliori condizioni per uno sviluppo rigoglioso delle colture soprattutto nei casi di rimpiazzo o di stanchezza dei suoli o di eccessivo depauperamento degli stessi.
I vantaggi di Nutex Beta per la coltura
Il mix di microrganismi utili, unitamente alla componente organica del supporto pellettato, creano nel terreno condizioni ottimali per lo sviluppo radicale della coltura. Ciò aumenta la capacità delle piante di estrarre al meglio sia gli elementi nutritivi presenti nel terreno, sia dell’acqua. L’applicazione di Nutex Beta integra perfettamente la concimazione di fondo “classica” con concimi chimici; ripetute sperimentazioni agronomiche hanno dimostrato che l’applicazione di Nutex Beta insieme ai concimi di fondo (PK)o di copertura (azotati) ridotti del 30% ha comportato una resa finale superiore rispetto al 100% di sola concimazione chimica, a testimonianza del concetto che aiutando la parte microbiologica dei suoli si efficienta l’intero sistema per cui anche il concime chimico di sintesi raggiunge una maggior efficienza d’uso e se ne può applicare di meno.
La maggiore efficienza radicale permette alle colture di superare più facilmente gli stress abiotici, sia termici, sia legati alla salinità, minimizzandone gli effetti. Inoltre, l’ottimale equilibrio strutturale e microbiologico migliora la biodiversità della rizosfera: aspetto essenziale, questo, per minimizzare anche il potenziale rischio di funghi patogeni.
Ciò rende Nutex Beta un efficace bioattivatore di molteplici processi biologici presenti nella rizosfera, esaltando le interazioni virtuose fra apparati radicali e la rizosfera stessa. Il tutto a vantaggio anche dello sviluppo delle piante e del loro potenziale produttivo.
Una formulazione pratica ed efficiente
Nutex Beta è formulato in pellet dalla dimensione di circa 5-6 millimetri, dotati di una eccellente stabilità strutturale grazie al processo di estrusione a basse temperature e al basso tasso di umidità finale del prodotto. Ciò garantisce una facilità di distribuzione anche con i normali spandiconcimi .
Elevata anche la “sicurezza” del prodotto in quanto le matrici di partenza garantiscono l’assenza di metalli pesanti, fanghi, microrganismi patogeni e antibiotici.
Dosi e consigli di impiego di Nutex Beta
Date le caratteristiche di Nutex Beta, la sua somministrazione apporta significativi vantaggi nei frutteti, nei vigneti e nelle colture orticole, senza trascurare i cereali autunno- vernini. Nei frutteti è particolarmente indicato in post-raccolta per facilitare l’accumulo delle riserve prima del riposo invernale, nelle buche di rimpiazzo degli alberi ammalati, nei nuovi impianti per accelerare lo sviluppo iniziale e per incrementare lo sviluppo dei sovesci; circa ai tempi di impiego, questi cadono o in primavera all’uscita dall’inverno o a fine estate permettendo al consorzio di microrganismi di colonizzare progressivamente la rizosfera beneficiando delle ottimali condizioni termiche e di umidità del periodo settembre-novembre. Nel volgere di 4-6 settimane la popolazione microbiologica si diffonde infatti nel terreno; dopo la stasi invernale l’attività del mix di Nutex Beta ricomincerà a interagire con la rizosfera, migliorandone ulteriormente lo stato e l’attività.
Applicando Nutex Beta per più anni di seguito è quindi possibile migliorare numerosi aspetti fisico-chimici del suolo, come pure verranno progressivamente migliorate la capacità del terreno di trattenere acqua e di beneficiare di una crescente biodiversità.
Quanto a dosi, Nutex Beta va applicato in modo localizzato nei frutteti e nei vigneti a dosi di 300-400 chili per ettaro. A pieno campo, per le colture orticole, tali dosi salgono a 400-600 chili per ettaro, posizionandosi fra 50 e 100 chilogrammi per mille metri quadri per le orticole in serra. Nutex Beta è autorizzato in biologico e rappresenta uno strumento importante per attaccare le pesanti applicazioni pre-semina di sostanza organica quale il digestato per renderne più velocemente disponibili gli elementi nutritivi in esso presenti.